Negli ultimi tempi il film documentario ha riscosso sempre più interesse nel pubblico e nella critica. In principio veniva considerato soltanto una raccolta di pezzi di repertorio, a volte perfino piuttosto monotoni. Con il passare del tempo, anche tramite il ricorso ad attrezzature sempre più moderne, ha assunto una primaria importanza grazie alla accurata veridicità di reportage ed a racconti più vicini alla realtà.

Primi passi del Film Documentario nella storia

Il film documentario si mette in risalto per scene e ambienti in cui la finzione viene quasi totalmente esclusa. Il mondo ed i fatti circostanti vengono raccontati con veridicità e bravura dai registi, pur conservando un ovvio elemento di soggettività, quello dello stesso autore.

In principio il documentario veniva utilizzato principalmente per mostrare i popoli e luoghi sperduti. Albert Kahn, un ricco magnate francese, ad inizio del Novecento decise di assumere un folto gruppo di fotografi e cineoperatori, per scattare foto e girare filmati in posti lontani. Una parte di questo lavoro è ancora oggi custodito al Museo Albert Kahn di Parigi.

In Italia uno dei primi documentaristi fu Luca Comerio, specializzato a inizio secolo nella realizzazione di rudimentali reportage di guerra e di luoghi quasi inaccessibili per quei tempi. È possibile ammirare all’interno della raccolta “Dal Polo all’Equatore”, alcune dei più importanti lavori del cineasta, fra cui la battaglia sull’Isonzo del 1917.

Un altro personaggio di spicco, risalente all’inizio del secolo scorso, fu Roberto Omegna. Considerato il fondatore del documentario scientifico, divenne famoso a seguito della pubblicazione di uno studio e annesso filmato sulle farfalle, grazie a cui fu insignito di molteplici riconoscimenti.

Il documentario gradualmente conquistò sempre più gli appassionati e, in campo internazionale, un nome di primo piano fu senza dubbio Robert J. Flaherty, il padre della docu-fiction, in cui finzione e realtà venivano unite insieme nella stessa pellicola. Illustre “Nanook of the North”, un documentario che narrava la vita di una autentica famiglia eschimese ma con la presenza di alcune scene chiaramente concordate con lo stesso regista.

Fra i più importanti documentaristi narrativi segnaliamo Jean Epstein, divenuto celebre nel 1923 per una pellicola che riprendeva l’eruzione dell’Etna.

Il film documentario si evolvette nel periodo della Seconda Guerra Mondiale, a seguito dell’avvento di nuove e moderne macchine da ripresa, assumendo anche la forma di racconto popolare.

Negli anni a seguire acquisirono sempre maggiore importanza i documentari di carattere scientifico, con annesse esplorazioni. Capostipiti del genere furono Jaques-Yves Cousteau e David Frederick Attenborough. In Italia uno dei maggiori esponenti è stato sicuramente Piero Angela.

I film documentari oggi sono principalmente realizzati dalle più importanti reti televisive e distribuite su canali tematici (History, National Geographic, Discovery Channel).

Di recente un genere che ha riscosso successo è il cosiddetto “docu-drama”, un documentario drammatico che ricostruisce i fatti di cronaca mediante il ricorso ad attori. Particolarmente apprezzato dal pubblico in tv.

Film documentario migliori

Sono molteplici i film documentario realizzati nel corso degli ultimi anni. Segnaliamo di seguito alcune delle più importanti produzioni:

  • The Wolfpack (2015): un documentario che espone la storia dei fratelli Angulo, sette ragazzi che hanno vissuto la vita in un appartamento di Manhattan, isolati dal mondo. Il padre e la madre avevano timore che venissero contaminati dall’ambiente esterno.
  • “Searching for Sugar Man” (2012): un documentario che racconta la vita del cantautore americano Sixto Rodriguez, meteora della musica made in Usa. Una volta che la sua stella rapidamente si avviò sul viale del tramonto, tornò a lavorare come meccanico in fabbrica. Sixto non sapeva che in Sud Africa era considerata ancora una star. Pellicola diretta da Malik Bendjelloul.
  • “Grizzly Man” (2005): Timothy Treadwell ha vissuto in Alaska le estati dal 1990 al 2003 insieme ai suoi amati orsi grizzly, fino a quando lui stesso e la sua fidanzata divennero “prede”. Un filmato del regista tedesco Werner Herzog.
  • “La marcia dei pinguini” (2005): produzione francese in cui si racconta la vita autentica del pinguino imperatore e della sua prole.
  • “Fuocoammare” (2016): diretto da Gianfranco Rosi, narra la storia di Samuele, un ragazzino di Lampedusa, ed il dramma dei migranti. Vincitore dell’Orso d’oro come miglior film al Festival di Berlino.
  • “Fahrenheit 9/11” (2004): diretto da Michael Moore, mette a nudo tutte le menzogne di George W. Bush e dei suoi assistente.
  • “Super Size Me” (2004): un documentario di Morgan Spurlock, una testimonianza su quali sono i danni reali provocati dai fast food per la salute umana.
  • “Pina” (2011): la vita della coreografa Pina Bausch raccontata in un magnifico documentario firmato da Wim Wenders.
  • “Inside Job” (2010): racconta la crisi delle banche in terra d’Islanda che provocò una fortissima recessione in tutto il paese.
  • “Amy” (2015): un racconto della vita privata della cantante Amy Winehouse, scomparsa per arresto cardiaco a soli 27 anni dopo un mix di droga e alcool. Asif Kapadia, il regista del documentario, ha reso pubblici alcuni dei filmini privati della famiglia, di quando Amy era ancora una ragazza come tutte le altre e con tanti sogni nel cassetto.
  • Man on Wire (2008): James Marsh espone l’impresa dell’acrobata Philippe Petit che nel 1974 camminò su una fune tra le Torri Gemelle del World Trade Center di New York.
  • Bowling a Columbine (2002): documentario verità firmato da Michael Moore, in cui viene raccontata la detenzione delle armi negli Stati Uniti, a seguito del massacro di studenti avvenuta presso la Columbine High School nel 1999.
  • Food, Inc. (2008): un dettagliato racconto sul mercato alimentare degli Stati Uniti. La produzione industriale di carne e i pessimi effetti per la salute umana.

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